Niente. È così, mi sveglio e faccio la valigia. Parto. La vita mi ha chiamata, mi chiama ancora e ancora e ancora. Parto e vado al mare, parto e vado nel tramonto, parto e mi imbarco, parto e resto, in me, nel mondo.
Quel famoso “succhiare tutto il midollo della Vita” che Thoreau conosceva così bene. Quella sinuosa condanna che si impossessa con dolcezza nel mio ventre, quella condanna ad essere amata e ad amare la Vita stessa. E con essa la morte e le trasformazioni che comporta. Pacchetto completo.
Quella sete di Bellezza. Quel Desiderio delle Stelle negli Abissi dell’Anima. Quella Passione che brucia nel mio Cuore, che ricerca lui, in tutte le sue forme.
Stufa di fare la brava bambina, con la testa sulle spalle, ho deciso di dare un amorevole calcio a quella testolina che mi ritrovo e di farla roteare un po’ più in giù, nel corazón. E chi ci ho messo al suo posto? L’Universo stesso… vai con Dio Michelle, o almeno ci ho provato.
E così mi son ritrovata con uno zaino sulle spalle e la maniglia di una valigia in mano (c’era anche la valigia non solo la maniglia) in una stazione ferroviaria, in piedi, accanto a un cane che portava una medaglietta al collo con inciso il suo nome: Zeus.
Ma il mio viaggio è in iniziato tanti anni or sono quando decisi di fare capolino qui.
A voi le mie esperienze, a voi i miei pensieri, le mie riflessioni, le mie follie, le mie pazzie, le mie batoste, le mie magie.
Scintille di attimi che quel Mago Merlino che guida la mia Vita e che è in me, si è divertito e si diverte a farmi sperimentare mentre, come un’eterna apprendista, combino pasticci e imparo diventando sempre più la donna che sono.
Grazie alla mia Vita
e a tutti coloro che con amore e rispetto ne fanno parte.
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